Innanzitutto va considerato l’ambiente che ospiterà la cucina, in base alla colorazione di pavimento, pareti e infissi. Se parti e infissi possono essere facilmente ridipinti, rifare un pavimento è un’operazione decisamente più complessa. Pertanto, è da considerarsi l’elemento principale a cui fare riferimento nella scelta dei colori della cucina.
Lo stile ed il colore del pavimento della cucina, come abbiamo visto, sono determinanti per la scelta dei colori di mobili ed accessori, anche perché a differenza di altri locali della casa, qui non è previsto l’utilizzo di tappeti per ovvi motivi igienici e funzionali, ad eccezione di un eventuale tappetino antiscivolo sotto al lavello. Si potrà quindi optare per una combinazione tono su tono, ad esempio con una cucina total-white, o più semplicemente puntare su variazioni della tonalità cromatica del pavimento o, ancora, utilizzare colori complementari creando così un gioco di contrasto in grado però di mantenere l’armonia dell’intero ambiente.
Le dimensioni della cucina condizionano la scelta dei colori. Un ambiente ristretto sarà infatti inadatto a colori scuri, mentre sarà valorizzato da quelli chiari. Bisogna inoltre considerare l’illuminazione sia naturale che artificiale, in quanto la luce riflessa da elementi chiari e lucidi o in vetro farà sembrare lo spazio più ampio.
Per questo motivo, oltre alle effettive dimensioni della cucina è bene valutare come posizionare i diversi punti luce a soffitto, a parete e integrati negli elementi della cucina.
Nella composizione di una cucina, gli elementi più in vista sono certamente le ante di basi, pensili e colonne ed i top, che possono essere combinati tra loro nei modi più diversi, grazie in particolare alla sempre maggiore scelta di materiali e tecnologie dedicati ai piani di lavoro ed ai top in generale.
Oltre all’abbinamento con il pavimento, va considerato l’effetto ottico d’insieme che si andrà ad ottenere scegliendo una combinazione di colori piuttosto che un’altra, considerando anche le dimensioni dell’ambiente.
In caso di spazi ristretti, ad esempio, sarà sconsigliabile utilizzare tonalità scure, preferendo invece ante e top in tonalità chiare e neutre che doneranno alla cucina più luminosità ed una percezione di maggiore ampiezza.
L’importante è che ante e top seguano uno stesso stile, evitando ad esempio di mescolare elementi di design contemporaneo con finiture troppo classiche. Una volta definito uno stile coerente, ante e top potranno essere scelti dello stesso colore, conferendo così eleganza e coerenza stilistica, oppure abbinati in composizioni più originali con colori e materiali diversi.
Per la scelta dei colori della cucina è necessario individuare un determinato schema di colore a cui attenersi, in modo di poter sviluppare la composizione cromatica del locale in modo coerente. Lo schema colore, quindi, serve a dare una sorta di linee guida per passare poi alla scelta dei colori veri e propri. Gli schemi colore più utilizati sono tre: monocromatico, bicromatico e tricromatico.
Optare per ante e top dello stesso colore, oltre ad offrire maggiore versatilità di progettazione e composizione, offre la certezza di una coerenza di stile in cui ogni elemento è armonizzato e percepito immediatamente come parte integrante dell’ambiente cucina. Avere ante e top della stessa finitura, inoltre, facilita le operazioni di pulizia, in quanto si potrà utilizzare un unico prodotto per tutte le superfici.
Lo schema a due colori è forse il più versatile, e non a caso è quello maggiormente utilizzato nella scelta cromatica della cucina. In genere si utilizzano due distinte finiture, una di colore neutro ed una di colore pieno, che combinate correttamente possono dare più respiro all’ambiente rendendolo più dinamico e meno monotono. Una combinazione particolarmente efficace, ad esempio, è data da basi e colonne in un colore scuro o pieno e top e pensili in tinta chiara o neutra.
La tricromia è una interessante alternativa ai tradizionali schemi a uno o due colori, e si compone di un colore predominante, uno di supporto ed uno di complemento. In questo caso, il colore predominante sarà quello dei mobili principali, quello di supporto richiamerà le tinte di pavimento e pareti, mentre quello complementare definirà i dettagli, ad esempio degli accessori.
Al di là della scelta dei colori in sé, ciò che conta sono le tonalità dominanti, che determinano quella che potremmo definire la personalità della cucina. Si può scegliere tra le vivaci tinte lucide nei colori primari, oppure tra le infinite sfumature di materiali naturali come il legno o la pietra, spaziando dalle originali finiture metallizzate all’eleganza del vetro fumé.
Le possibilità sono davvero infinite, ma per una prima definizione di tonalità dominati ci soffermeremo su tre principali tipologie di colori: caldi, freddi e neutri.
Colori caldi come il giallo o l’arancione danno subito un tocco di vivacità alla cucina, rendendola uno spazio solare e gioioso. Secondo il Feng Shui, inoltre, il giallo favorisce la corretta digestione. Il rosso, specialmente con finitura lucida o laccata, richiama al fuoco e alla piacere di gustare e condividere il cibo. Tra le tonalità calde negli ultimi tempi si è inoltre affermata la vinaccia, particolarmente elegante se abbinata ad esempio ad una finitura in pietra grigia.
Tra i colori freddi troviamo invece il verde, il blu, l’indaco e il violetto, oltre a diverse declinazioni cromatiche come carta da zucchero, blu Tiffany, verde salvia o color lavanda. Secondo la teoria dei colori, queste tinte trasmettono calma e tranquillità, ma soprattutto riflettono la luce solare rendendo gli ambienti più ampi ed estesi. Sono quindi particolarmente indicati in condizioni di spazio ridotto.
I colori neutri, infine sono per antonomasia il bianco ed il nero, rispettivamente somma ed assenza di tutti gli altri colori, tuttavia rientrano in questa definizione anche tutte le tinte chiare e morbide come il beige, il grigio chiaro, l’avorio ed il tortora. I colori neutri danno alla cucina una sofisticata eleganza, che può essere impreziosita inserendo particolari texture come ad esempio le venature del legno, le sfumature della resina e del marmo o elementi metallici a contrasto.
Per una cucina in stile classico le opzioni sono sostanzialmente due: le essenze del legno e tinte chiare e neutre come bianco, beige o tortora. Le cucine classiche sono in genere tono su tono, per un ambiente armonioso in grado di trasmettere il comfort e la sicurezza del focolare domestico.
Grazie al suo design semplice pulito, la cucina moderna è probabilmente la tipologia più versatile, in cui si può davvero lasciare spazio alla creatività. Potendo spaziare dal bianco opaco al rosso lucido fino alle più ardite combinazioni di colore, la regola generale è quella di scegliere la sua composizione cromatica in base allo stile architettonico di tutta la casa.
Le cucina contemporanea gioca spesso a mescolare elementi della tradizione con quelli più moderni, abbinando ad esempio colori sobri e pacati con finiture a contrasto. Questo stile è forse quello più influenzato dalla continua evoluzione dei materiali e delle tecnologie di cottura, che rendono questo stile sempre più hi-tech e proiettato verso il futuro.
Lo stile shabby chic si basa su di un senso di vissuto, con elementi che appaiono quasi consumati dal tempo. Questo effetto si ottiene con la tecnica del decappato, anche se negli ultimi anni hanno sempre più preso piede materiali che hanno sviluppato più i meno naturalmente questo effetto vintage, come ad esempio l’acciaio cor-ten o i legni ottenuti da vecchi edifici in disuso (ad esempio baite di montagna, fienili, rifugi…) e opportunamente trattati per resistere nel tempo. Si basa quindi, su colori naturali e freddi, in tonalità tenui e pastello.
Le cucine in stile country privilegiano di norma finiture in legno naturale chiaro, abbinate a tinte sbiancate o a materiali come il grés o la pietra. L’effetto ottenuto è quello di un ambiente realizzato artigianalmente e strettamente connesso agli elementi della natura. Le pareti di una cucina country possono armonizzarsi con i suoi componenti scegliendo un rivestimento grigio o ardesia o con un effetto mattoni a vista, mentre la scelta per il pavimento ricade in genere su legno, cotto o pietra.
La cucina rustica è totalmente incentrata sul legno e sulle sue finiture, e attinge quindi alla vasta palette di essenze lignee declinate in finiture naturali o anticate con patine particolari che ne mettano in risalto nodi e venature. Un tempo questo tipo di cucina veniva definito “arte povera”, oggi invece questo stile è stato rivalutato e nobilitato in quanto esempio di naturalità e sostenibilità.